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CONCERTO DI MUSICA BAROCCA: LIVIA SPINOLA BORGHESE E I SUOI VIRTUOSI MUSICI


CONCERTO DI MUSICA BAROCCA: LIVIA SPINOLA BORGHESE E I SUOI VIRTUOSI MUSICI

In occasione delle festività natalizie offriamo a tutti i nostri visitatori la visione e l’ascolto del concerto “Livia Spinola Borghese e i suoi virtuosi musici”, organizzato nell’ambito del progetto “I Borghese e la musica”, teso ad indagare e delineare le relazioni della famiglia Borghese con la musica e con i musicisti, in particolare nei secoli XVII e XVIII.

Il programma di questo concerto intende approfondire la rete di relazioni che legò, attraverso il mecenatismo musicale, la Principessa Maria Livia Spinola Borghese a diversi musicisti – veneziani e non – che si trovavano negli anni ’20 del XVIII secolo a presentare i propri lavori a Roma: Benedetto Marcello, Francesco Gasparini e Don Antonio Vivaldi.

Altra figura cardine del programma è il cantante Giovanni Ossi, Virtuoso dell’Eccellentissimo principe Borghese nel decennio 1719 – 1729, che fu uno dei protagonisti della scena teatrale romana di quegli anni.

Oggi, a quasi duecento anni esatti da quelle prime esecuzioni, intendiamo con questo programma rivalutare il ruolo di mecenate che la Principessa seppe interpretare nella Roma del suo tempo. Ci saranno da scorta principalmente due manoscritti autografi del compositore veneziano Benedetto Marcello (1686 – 1739) contenenti, complessivamente, quattro Serenate dedicate espressamente a Livia o alla casa Borghese. Il primo manoscritto, conservato oggi a Monaco di Baviera, tramanda tre serenate di genere pastorale. La prima di queste La Gara Amorosa, per tre voci, è composta di due parti, ed esplicita il legame diretto con Maria Livia Spinola già nel frontespizio:

GARA AMOROSA/ SERENATA à/ tre Voci./ Composta per la Sig:a Principessa/ di Rossano/ da/ Benedetto Marcello N. V. 

Completano il volume di Monaco due serenate più piccole potremmo dire in un “atto unico”, senza titolo, entrambe a due voci. Nella prima (conosciuta con l’incipit del primo recitativo: Chiaro e limpido fonte) cantano Silvio e Mirtillo, nell’altra (Dori se te’l rammenti), questa con il solo accompagnamento del basso continuo, dialogano Alcino e Dori.

Il secondo manoscritto autografo, conservato a Vienna, riporta un’ulteriore serenata a tre voci, di più ampio respiro, La Morte di Adone:

LA/ Morte d’Adone/ Serenata/ à/ trè Voci/ di/ Bened: Marcello./ recitata/ in Casa Borghese./ 1729 (sic?)

La grafia ambigua della data (recitata/ in Casa Borghese/ 1729 (sic?) sul frontespizio e Fine/luglio 1719 sull’ultima carta) rende incerto definire con certezza l’anno di rappresentazione della composizione (1719 oppure 1729?) Si può ipotizzare che sia più probabile il 1719, anno del matrimonio di Teresa Borghese con il duca napoletano Adriano Carafa e dell’entrata in servizio di Giovanni Ossi come Virtuoso, piuttosto che il 1729, anno della morte di Marcantonio Borghese (22 maggio) e della scomparsa di Giovanni Ossi dai registri di pagamento.

Accanto alle Serenate di Benedetto Marcello il programma prevede l’esecuzione delle arie di celebri opere rappresentate a Roma e collegate a casa Borghese dalla protezione della Principessa e dalla presenza di Giovanni Ossi.

Sarà nel libretto dell’opera Faramondo, rappresentata nel Carnevale 1720 nel Teatro Alibert, che per la prima volta anche il celebre compositore Francesco Gasparini si presenterà al pubblico con il titolo di Virtuoso dell’Eccellentissimo Principe Borghese. Nel Faramondo Giovanni Ossi interpretò il personaggio en travesti di Rosimonda.

Dobbiamo, tuttavia, aspettare il 1723 per trovare nella Città Eterna uno dei compositori più celebri di tutti i tempi, anch’egli in qualche modo parzialmente legato alla casata dei Principi Borghese: Don Antonio Vivaldi. Il compositore veneziano scriverà alla Principessa il 20 marzo del 1723 – la lettera autografa è stata rinvenuta da Fabrizio Della Seta nell’Archivio Apostolico Vaticano – una volta tornato da Roma a Venezia, per ringraziarla della protezione accordatagli nel rappresentare la sua opera durante il Carnevale, da poco terminato. Nel Carnevale del 1723, infatti, Vivaldi fece eseguire al Teatro Capranica l’Ercole sul Termodonte, RV710. L’anno seguente, 1724, il rinnovo del contratto tra Giovanni Ossi – che aveva già interpretato il ruolo di Antiope nell’Ercole dell’anno precedente con il teatro Capranica permetterà la rappresentazione delle due altre opere “romane” del Prete Rosso, il Giustino RV 717, e la Virtù trionfante in amore (Il Tigrane)

RV 740, in cui la partecipazione di Vivaldi si limitò alla composizione del secondo atto. Entrambe le opere furono dedicate da Federico Capranica – l’impresario – a Donna Faustina Mattei Conti, ma la presenza di Ossi (che interpretò i ruoli rispettivamente di Anastasio e Oronte) garantisce un nuovo collegamento con i Borghese.

Completano il programma la sinfonia per archi di Francesco Gasparini da L’Oracolo del fato (1719) e la sinfonia dell’oratorio La Giuditta scritto nel 1710 da Benedetto Marcello, Consacrato/ all’Illustrissima & Eccellentissima/ D.Livia Spinola/ Borghese/ Prncipessa di Rossano &c./In Venetia, MDCCX.

Scarica il programma qui




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