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CRANACH. L’ALTRO RINASCIMENTO


Dal 15 ottobre 2010 fino al 13 febbraio 2011 la Galleria Borghese propone per la prima volta al pubblico italiano la figura e le opere di Lucas Cranach il Vecchio, massimo esponente, assieme ad Albrecht Dürer, della rinnovata pittura tedesca del 1500.

La mostra è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma diretta da Rossella Vodret, organizzata da MondoMostre e resa possibile grazie al sostegno di ENEL e Kinder Ferrero. Cranach. L’altro Rinascimento è curata dal Prof. Bernard Aikema, storico dell’arte tra i massimi studiosi dell’arte rinascimentale tedesca ed europea, e da Anna Coliva, Direttrice della Galleria Borghese.

Nella storia dell’arte, Lucas Cranach (1472‐1553) è forse maggiormente noto come amico e partigiano di Lutero, di cui fu testimone di nozze e con il quale ha gettato le basi di un’iconologia protestante. Ma Cranach, per ben cinquant’anni pittore di corte di Federico il Saggio di Sassonia e a capo di un grande e attivissimo atelier nella città di Wittenberg, introduceva nella pittura tedesca anche altri soggetti, soprattutto una nuova imagerie del nudo, dell’erotico, nonché dei temi umanistici e una ritrattistica particolarmente incisiva e innovativa. Soggetti classici in una veste nuova, “non‐classico”, affascinante, sensuale, brillantemente dipinto. Cranach è esponente di un “altro Rinascimento”, diverso dal classicismo teorizzato e praticato dal suo grande contemporaneo e concorrente Albrecht Dürer, diverso anche dal Rinascimento italiano; è un artista di corte, ma in modo innovativo, in grado di definire un linguaggio formale del tutto nuovo e visivamente molto attraente.

La mostra intende dare un’immagine complessiva della produzione artistica del pittore rinascimentale, artista di corte e innovatore, legato alle tradizioni fiamminghe, ma contaminato anche dalle novità figurative italiane. Alla Galleria Borghese vengono presentate circa 45 opere fra le più significative di Cranach provenienti dalle massime collezioni pubbliche europee e statunitensi – alcune per la prima volta fuori della loro sede, mentre dieci xilografie dimostrano la incredibile virtuosità e inventiva di Cranach nel medium grafico.

La mostra romana intende in modo particolare affrontare e approfondire una questione rimasta tuttora aperta, ovvero il rapporto fra l’opera di Cranach e l’arte rinascimentale italiana dell’epoca. Mentre è chiaro, da una parte, che il canone artistico di Cranach si sviluppa in maniera fondamentalmente diversa, quasi antitetica alla norma classicheggiante “italiana”, si nota, dall’altra, un’innegabile convergenza iconografica e semantica fra la resa di alcuni soggetti di Cranach e quelli invece di pittori italiani come Bartolomeo Veneto, Francesco Francia, Bachiacca, Perugino, Vincenzo Catena, Palma il Vecchio, Andrea Solario, Lorenzo Lotto e Jacopo de’ Barbari, suo predecessore come pittore alla corte di Federico il Saggio. L’incontro “epocale”, avvenuto ad Augsburg, nel 1550, fra Tiziano, massimo ritrattista degli Asburgo, e Cranach, pittore di corte di ben tre successivi elettori della Sassonia, sottolinea le differenze piuttosto che le somiglianze, ma invita a ulteriori considerazioni sui concetti ritrattistici dei due maestri.

Alcuni esempi che illustrano i rapporti complessi, per così dire dialettici, fra Cranach e il mondo pittorico italiano sono presentati in mostra con opere pittoriche significative della collezione della Galleria Borghese, mentre un numero di ulteriori opere di confronto arrivano da altre collezioni sia dall’Italia che dall’estero (Lorenzo Lotto, Cima da Conegliano, Tiziano).

La mostra, dunque, intende offrire una visione complessiva della variegata attività artistica di Lucas Cranach, con delle novità importanti sul piano della lettura critica e contestuale. A tale proposito, per il catalogo, oltre ai curatori è stata assicurata la collaborazione di alcuni dei massimi esperti internazionali in materia. La struttura dell’esposizione e del catalogo non seguono un percorso cronologico, ma tipologico e tematico, che si articola in sei sezioni: L’artista di corte; Il volto delle persone; Il potere delle donne; La fede; La sensualità femminile; Le stampe.




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