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THOMAS HOUSEAGO: STRIDING FIGURE/STANDING FIGURE


Sono sempre più affascinato dalla rappresentazione della figura – come le differenti tradizioni, tecniche e ideali siano interpretati, rielaborati e trasmessi – e cerco di sviluppare un dialogo storico-artistico su di essa, la sua rappresentazione e la potenziale energia o verità che può essere compresa ai nostri tempi. Nella Galleria Borghese c’è un’incredibile conversazione tra gli ideali classici, di architettura, pittura e scultura.
Thomas Houseago

Galleria Borghese ha il piacere di presentare tre nuove sculture di Thomas Houseago in collaborazione con la Gagosian Gallery di Roma.

Houseago rievoca la storia della scultura figurativa, sia antica che moderna, e la esamina nel contesto del proprio tempo. Impiegando materiali elementari, quali il legno, la canapa, il gesso ed il ferro, intreccia riferimenti storico-artistici, mitologici e della cultura popolare, dall’arte tribale africana, alla fantascienza, all’immaginario dei cartoon di Hanna-Barbera, al Manierismo Italiano, fino agli androidi di Star Wars.

Ogni opera, tramite il bricolage, personifica l’evoluzione di un concetto e di un processo, le varie parti del corpo sono fuse insieme in modi inverosimili e immediati, che ricordano il gioco dei Cadaveri Eccellenti (Exquisite Corpse): gli arti tridimensionali, resi realisticamente, sono uniti a disegni a mano libera. Con i loro scheletri di tondini di ferro e i bordi grezzi tagliati con il seghetto, le forme classiche sono rivisitate grossolanamente, forse per estrarne una nuova vitalità.

Due sculture monumentali, Striding Figure (Rome I) and Standing Figure (Roman Figure I), entrambe del 2013, sono collocate nella serena ambientazione dell’Uccelliera, una voliera del XVII secolo all’interno dei giardini della Galleria Borghese. Realizzata, da un calco di argilla, in gesso e canapa con supporti di ferro, Striding Figure (Rome I) è un colosso dalle ampie spalle raffigurato nel mezzo di un poderoso passo, mentre Standing Figure (Roman Figure I) adotta una posa classica, con un braccio sopra la testa.
Nonostante le loro spesse superfici siano rese ruvide da spalmature e sbaffi fatti a mano, le figure, in parte astratte, con i loro elementi chiaramente assemblati insieme, rivelano una netta veridicità anatomica.Blocchi di gesso delineano i muscoli contratti del polpaccio, le curve degli zigomi e un’unghia del piede; l’ampiezza del torace sembra espandersi in un respiro. La maestà delle pietre antiche e dei bronzi sopravvive frammentariamente: reliquie potenti che molto raccontano delle lente vicende del passato. Le schematiche figure di Thomas Houseago, monumenti a un frenetico presente, invitano a una più vulnerabile e fuggevole esistenza nel mezzo dei violenti e importanti riflussi della vita e della cultura contemporanee.

Thomas Houseago (nato nel 1972 a Leeds, Inghilterra), ha frequentato il Saint Martins College of Art, Londra, e il De Ateliers, Amsterdam. Tra le sue recenti esibizioni si annoverano: “The Artist’s Museum”, MOCA, Los Angeles (2010); “What Went Down”, Modern Art Oxford (2010) – mostra itinerante Ashmolean Museum, Oxford; Museum Abteiberg, Mönchengladbach; Centre International d’Art et du Paysage de l’Ile de Vassivière, Beaumont-du-Lac (2011) – “The Beat of the Show”, Inverlieth House, Edimburgo (2011); “The World Belongs to You”, Palazzo Grassi, Venezia (2011); “Where the Wild Things Are” e “Thomas Houseago: Hermaphrodite”, Sainsbury Centre for the Visual Arts, Norwich (2012). Il suo lavoro è stato incluso nella Biennale del Whitney Museum of American Art del 2010. A gennaio 2013, the
Dijon Art Center Le Consortium ha installato una selezione di sculture di Thomas Houseago per le strade di Aix-en-Provence, Francia.
La più importante mostra personale dell’artista, “As I Went Out One Morning”, ha aperto a maggio 2013 allo Storm King Art Center a Mountainville, New York. Houseago vive e lavora a Los Angeles.

Collocata all’interno della Villa Borghese Pinciana, che in passato si trovava appena fuori dall’antica città di Roma, la Galleria Borghese conserva una parte sostanziale della collezione Borghese costituita da pitture, sculture e antichità, iniziata a partire dal XVII secolo dal cardinale e patrono delle arti Scipione Borghese.




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