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RAFFAELLO. DA FIRENZE A ROMA


RAFFAELLO. DA FIRENZE A ROMA

L’opera di Raffaello ha un valore paradigmatico nella collezione del cardinale Scipione Borghese che, da vero scopritore di talenti, ne colleziona i dipinti del periodo giovanile, fino alle soglie dell’arrivo del pittore a Roma, dove diverrà un modello universale dell’arte per i secoli a venire.

Centro di questo momento evolutivo dell’artista è la celebre Deposizione, un’opera capitale che segna un punto di svolta verso quella rivoluzione concettuale, spaziale e compositiva condotta nella grande impresa delle Stanze Vaticane. Un’opera il cui significato era ben chiaro al cardinale, che non conobbe ostacoli per assicurarsene il possesso.

Scipione Borghese vantava la proprietà di numerosi quadri del Sanzio, laddove anche una sola opera dell’artista era ritenuta, al tempo, elemento altamente significativo della qualità di una collezione. Questa mostra cerca di ricostituire, con prestiti prestigiosi dai maggiori musei del mondo, l’antica raccolta dei dipinti di Raffaello nella collezione Borghese, estendendo la ricerca anche a quei dipinti un tempo creduti dell’artista e oggi riconosciuti di diversa paternità.

Chiave dell’esposizione è la tavola della Deposizione, di cui viene proposta la ricostruzione nella originaria completezza della cornice includente la predella e la cimasa. Intorno all’opera si sono accentrate le ricerche storiche, con la riunione dei disegni preparatori che dimostrano la complessa genesi della pala attraverso la graduale e totale trasformazione dell’idea di partenza.

Alla storia del dipinto contribuiscono in modo fondamentale le indagini diagnostiche condotte negli anni precedenti che, rivelando importanti cambiamenti apportati alla composizione in corso d’opera, testimoniano il profondo processo di riflessione in un momento cruciale della carriera del grande artista.

Il catalogo della mostra, curata da Anna Coliva, è edito da Skira.




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