MENU

Sala ​della Flora

Sala 16


La sala deve il suo nome al soggetto dipinto al centro della volta, eseguito da Domenico De Angelis (1735–1804) nel 1785; qui è rappresentata Flora come madre delle piante e dei fiori secondo l’iconografia dei Fasti di Ovidio. Gli elementi prospettici e gli ornati a girali vegetali furono invece eseguiti da Giovan Battista Marchetti (1730–1800).

Nel 1786 fu realizzato l’ultimo dei sei camini del primo piano, opera di Luigi (1726-1785) e Giuseppe Valadier (1762-1839), con la collaborazione per la lastra di bronzo dorato, di Antonio De Rossi (attivo nella seconda metà del sec. XVIII) e di Domenico Cialdi (attivo nella seconda metà del sec. XVIII) per il rivestimento interno a piastrelle policrome.

I dipinti esposti mostrano l’influenza della maniera michelangiolesca su artisti di diversa provenienza geografica nella seconda metà del Cinquecento.
Tra le opere il Cristo deposto con la Maddalena e due angeli di Marcello Venusti (1512-1579) e l’Adorazione del Bambino di Pellegrino Tibaldi (1527-1596).
Dallo studiolo romano di Ferdinando de’ Medici provengono probabilmente le due piccole allegorie di Jacopo Zucchi (1540 ca.-1596 ca.), eseguite su rame.


Opere In sala



Newsletter

Acconsento al trattamento dei dati per le finalità indicate nell'informativa ai soli fini dell'invio della Newsletter ai sensi dell'art. 13 del Regolamento Europeo per la Protezione dei dati personali (GDPR). Se vuoi ulteriori informazioni consulta l’informativa