La sala, ultima del pianterreno della Villa, è detta del Sileno in ricordo del gruppo con Sileno e Bacco bambino, oggi al Louvre, in seguito alla cessione della collezione archeologica a Napoleone nel 1807. L’opera venne sostituita con il Satiro danzante restaurato da Bertel Thorvaldsen (1770-1844), che aggiunse i cròtali, strumenti musicali simili ai piatti. La decorazione della volta e il disegno architettonico delle pareti risale al 1775-78. Tommaso Maria Conca (1734-1822) è l’autore della tela centrale inserita nella volta, raffigurante il Sacrificio a Sileno, e di due monocromi laterali ad affresco con Sileno ebbro e Sileno restituisce Bacco al Re Mida. Le figure delle baccanti, satiri e sileni sono distribuiti in una elaborata quadratura architettonica di Giovan Battista Marchetti (1730-1800).
L‘ambiente è noto per la presenza di sei, dei dodici dipinti di Caravaggio (1571-1610), posseduti in origine dal cardinale. I più antichi sono il Giovane con canestra di frutta e l’Autoritratto in veste di Bacco o Bacchino malato provenienti dal sequestro di Paolo V al Cavalier d’Arpino (1568-1640) (di quest’ultimo sono presenti in sala due quadri La cattura di Cristo e Il Ratto d’Europa). I restanti quattro (San Girolamo, la Madonna dei Palafrenieri, San Giovanni Battista e David con la testa di Golia) documentano la fase più matura dell’artista.
Si segnalano inoltre opere di pittori tardo-manieristi come Giuseppe e la moglie di Putifarre di Cigoli (1559-1613) e Giuditta con la testa di Oloferne di Giovanni Baglione (1566-1643). I dipinti di Dirck van Baburen (1595-1624), la Cattura di Cristo, e del Maestro del Giudizio di Salomone, Giudizio di Salomone, testimoniano invece il diffondersi dello stile caravaggesco.
A scandire ritmicamente le pareti, come nel resto della palazzina, non mancano busti e statue di età romana, esemplari della cospicua collezione archeologica Borghese.