Galleria Borghese logo
Risultati della ricerca
X
Nessun risultato :(

Consigli per la tua ricerca:

  • I risultati del motore di ricerca si aggiornano istantaneamente non appena si modifica la chiave di ricerca.
  • Se hai inserito più di una parola, prova a semplificare la ricerca scrivendone solo una, in seguito si potranno aggiungere altre parole per filtrare i risultati.
  • Ometti parole con meno di 3 caratteri, ad esempio "il", "di", "la", perché non saranno incluse nella ricerca.
  • Non è necessario inserire accenti o maiuscole.
  • La ricerca di parole, anche se scritte parzialmente, includerà anche le diverse varianti esistenti in banca dati.
  • Se la tua ricerca non produce risultati, prova a scrivere solo i primi caratteri di una parola per vedere se esiste in banca dati.

Madonna con Bambino

Seguace di Vannucci Pietro detto Perugino

(Città della Pieve 1450 - Fontignano 1524)

Il dipinto, annoverato tra le tarde acquisizioni della quadreria sotto il nome del Perugino, risulta ormai concordemente espunto dal catalogo del pittore e avvicinato alla mano di un suo seguace: pur ricalcando schemi e soluzioni formali care al Maestro, l'anonimo esecutore non riesce infatti a infondere alla composizione quel senso di grazia e armonia tipiche delle realizzazioni del Perugino.

Raffigura la Vergine Maria mentre tiene sulle gambe il piccolo Gesù, ritratto nudo e con un'aureola rossa crusignata. Un ampio paesaggio con alberi e architetture si estende alle loro spalle, interrotto al centro da un drappo scuro che separa le due figure dallo sfondo.


Scheda tecnica

Inventario
367
Posizione
Datazione
metà XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 48 x 35
Cornice

Salvator Rosa (cm 55,4 x 50,7 x 5)

Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 35; Della Pergola 1955); Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1907 Luigi Bartolucci (supporto)

Scheda

La provenienza di questo dipinto è ignota. L'opera, infatti, è attestata nella raccolta pinciana solo a partire dal 1833, descritta nei relativi elenchi fedecommissari come tavola del Perugino. Tale attribuzione, rivista da Giovanni Piancastelli come 'Scuola del Perugino' (Piancastelli 1891), fu in parte scartata da Adolfo Venturi (1893) il quale incluse la presente composizione tra quelle opere derivate dal Vannucci eseguite a più riprese dallo Spagna e da Eusebio da San Giorgio.

Accettando quanto proposto dal Cavalcaselle, Roberto Longhi (1928) propose di avvicinare il dipinto al faentino Giovan Battista Bertucci, nome però scartato da Paola della Pergola, secondo cui (Della Pergola 1955) l'autore sarebbe da rintracciare tra i tardi epigoni della scuola peruginesca, pista percorsa e confermata dalla critica successiva (Todini 1989; Herrmann Fiore 2006).

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 288;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 176;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 213;
  • F. Canuti, Il Perugino, II, Siena 1931, p. 381;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 91 n. 161;
  • F. Todini, La pittura umbra: dal Duecento al primo Cinquecento, II, Milano 1989, p. 279;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 121.