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PIAZZA DEL QUIRINALE

Baur Johann Wilhelm

Strasburgo 1607 - Vienna 1642)

L’opera appartiene ad un gruppo di quattro vedute di formato circolare, tutte dedicate ad importanti piazze di Roma. La serie fu eseguita dal miniaturista Johann Wilhelm Baur, nativo di Strasburgo, ed è datata al 1636 circa, durante il soggiorno italiano dell’artista. Le vedute, attestate per la prima volta nell’inventario Borghese del 1693, sono probabilmente entrate nella raccolta subito dopo il loro completamento.


Scheda tecnica

Inventario
488
Posizione
Datazione
1636 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
tempera su pergamena
Misure
diametro cm 9,5
Cornice
Fine ‘700 (con punzecchiature e girali d’acanto, parte di un polittico) cm 16,5x30,5x3
Provenienza

Collezione Borghese, citata per la prima volta nell’ Inv. 1693, St. XI, n. 36; Inv. 1790, St. VII, nn. 82-85; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 26, nn. 15-18; Acquisto dello Stato, 1902.

Mostre
  • 1990 Roma, Castel Sant’Angelo
  • 2001-2002 Roma, Palazzo del Quirinale
  • 2002 Roma, Palazzo Poli

Scheda

La veduta di Piazza del Quirinale è una della serie di quattro miniature di formato circolare eseguite dall’artista alsaziano Johann Wilhelm Baur e appartenenti alla collezione Borghese fin dal Seicento. L’ingresso di queste opere nella raccolta avvenne probabilmente poco dopo la loro esecuzione, intorno al 1636, forse tramite acquisto di Marcantonio II Borghese o come dono dell’artista allo stesso principe. La datazione è stata proposta dalla critica (Della Pergola 1959, p. 146, nn. 200-203; Herrmann Fiore 1990, pp. 193-194, nn. 67-68; Barchiesi 2002, p. 144, n. 15) mettendo in relazione le quattro opere, tutte rappresentanti vedute romane, con il Prospetto di Villa Borghese anch’esso appartenente alla raccolta (inv. 519), eseguito da Baur con la medesima tecnica a tempera su pergamena e recante la data del 1636.

La serie compare nell’inventario Borghese del 1693 con incerta attribuzione, e poi ancora in quello del 1790 e nell’elenco fidecommissario del 1833, in questi ultimi correttamente assegnato a Baur.    

Le miniature sono montate a coppie su doppie cornici decorate con motivi vegetali, Piazza del Quirinale insieme al Foro Traiano (inv. 481) e il Campidoglio (inv. 482) insieme a Piazza Colonna (inv. 489). 

Per la rappresentazione di Piazza del Quirinale, Baur sceglie un punto di vista insolito rispetto a quello che caratterizza la maggior parte delle immagini dipinte o a stampa dello stesso soggetto: la piazza è ripresa da ovest così che il gruppo dei Dioscuri è osservabile sulla destra anziché sulla sinistra, come accade più frequentemente, e la veduta della residenza papale è tagliata. L’opera testimonia un momento precedente alla costruzione del settecentesco edificio della Consulta, quando è ancora visibile il palazzo appartenuto al cardinale Guido Ferrero di Vercelli. La scena è arricchita da un lungo corteo di uomini e carrozze che passa intorno ai Dioscuri, compiendo il giro della piazza, diretto verso l’ingresso del palazzo (Barchiesi 2002, p. 144). Nell’esecuzione, l’artista dimostra uno straordinario gusto per il dettaglio e una tendenza al virtuosismo di chiara derivazione nordica, aspetti apprezzabili solo ad una visione ingrandita delle miniature Borghese, ciascuna del diametro di poco meno di 10 centimetri.

Baur apprese l’arte della miniatura a Strasburgo, sua città natale, sotto la guida di Friedrich Brentel e successivamente intraprese un viaggio in Italia. Secondo le fonti (J. von Sandrart, L’Academia Todesca della Architectura, Scultura & Pittura, 1675, II, pp. 306-307; A. Houbraken, De groote schouburgh der Nederlantsche konstschilders en schilderessen, II, 1718, p. 333; N. Pio, Le vite di pittori, scultori et architetti [1724] 1977, p. 91; F. Baldinucci, Notizie de’ Professori del disegno da Cimabue in qua. Secolo V dal 1610 al 1670, 1728, p. 197), dal 1631 al 1637 soggiornò tra Roma e Napoli e lavorò per diversi importanti esponenti della nobiltà, tra cui il duca di Bracciano, il marchese Giustiniani, Marcantonio Borghese e Ferdinando Colonna.  Negli ultimi anni della sua vita l’artista si trasferì a Vienna e lavorò alla corte dell’imperatore Ferdinando III d’Asburgo.

Oltre alla serie Borghese, tra le opere legate al soggiorno in Italia dell’artista vale la pena di ricordare almeno le due miniature, nel medesimo formato circolare ma di più grandi dimensioni, rappresentanti Piazza San Pietro e Piazza di Santa Maria Maggiore, forse anch’esse legate al collezionismo dei Borghese (Busiri Vici 1957, pp. 32-33; Della Pergola, cit.).

Pier Ludovico Puddu




Bibliografia
  • X. Barbier de Montault, Les Musées et Galeries de Rome, Rome 1870, pp. 357-358;
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 413;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, pp. 216-217;
  • A.J. Rusconi, La Villa, il Museo e la Galleria Borghese, Bergamo 1906, p. 91;
  • F. Noack, Artisti nordici a Villa Borghese, in “L’Arte”, XVI (Il X Congresso Internazionale di Storia dell’Arte), 1913, p.72;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 223;
  • A. Busiri Vici, Visioni architettonico-figurative del soggiorno in Italia di Giov. Guglielmo Baur, in “Palladio”, N.S., VII, 1957, pp. 32-35, 38-39;
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, p. 146, n. 202;
  • P. Della Pergola, L’inventario Borghese del 1693, in “Arte antica e moderna”, XXX, 1965, p. 215;
  • L. Salerno, Pittori di Paesaggio del Seicento a Roma, Roma 1976, p. 460;
  • K. Herrmann Fiore, Il colore delle facciate di Villa Borghese nel contesto delle dominanti coloristiche dell’edilizia romana intorno al 1660, in “Bollettino d’Arte”, LXXIII, 1988, XLVIII, p. 96;
  • K. Herrmann Fiore, in Da Sendai a Roma. Un’ambasceria giapponese a Paolo V, catalogo della mostra (Roma, Castel Sant’Angelo, 1990), a cura di G. Pittau, Roma 1990, p. 194, n. 68;
  • K. Herrmann Fiore, in Invisibilia. Rivedere i capolavori. Vedere i progetti, catalogo della mostra (Roma Palazzo delle Esposizioni, 1992), a cura di M. E. Tittoni, S. Guarino, Roma 1992, p. 43;
  • S. Barchiesi, in Il Quirinale. L’immagine del Palazzo dal Cinquecento all’Ottocento, catalogo della mostra (Roma, Palazzo della Fontana di Trevi, 2002), a cura di F. Colalucci, Roma 2002, pp. 144-145, n. 15;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 156.