Testa di frate
ambito bolognese
L’opera è segnalata per la prima volta nel fidecommisso del 1833 come d’autore incognito. Il ritratto rivela l’importanza della riflessione artistica dei Carracci sulle esperienze pittoriche passate. In primo luogo Raffaello, dalla Disputa del Sacramento nella Stanza della Segnatura in Vaticano, la cui classicità e il cui idealismo vengono assimilati e accostati ai canoni naturalistici e illusionistici di Venezia e dell’Emilia, esemplificati dai modelli costituiti da Tiziano e da Correggio.
Scheda tecnica
Materia / Tecnica | olio su carta riportata su tela, cm 31 x 22
Inventario | 155