Venere, Amore e un Satiro
ambito veneto
Il dipinto proviene probabilmente dalla vendita del cardinale Sfondrati a Scipione Borghese (1608). Il soggetto, di natura mitologico-allegorica, è assai frequente in ambito veneziano durante il secolo XVI. Precedentemente riferito a un prototipo del Veronese, è attualmente ritenuto una tarda derivazione da un modello tizianesco, perduto ma documentato nel 1646, realizzato dall’artista cadorino per Galeazzo Relogio di Padova.
Scheda tecnica
Materia / Tecnica | olio su tela, cm 117 x 110
Inventario | 124