THE END OF EATING EVERYTHING

The End of eating Everything è una favola visiva sull’eccesso e il collasso. Una creatura volante mostruosa—parte donna e parte uccello spazzino—divora stormi di creature alate mentre il suo corpo si gonfia, si decompone e implode in un ciclo infinito di consumo. Interpretata dalla cantautrice Santigold, questa figura incarna l’agente e il sintomo dell’eccesso. Mutu mette in scena un’allegoria della crisi ambientale, collegando il desiderio di consumo alla distruzione. Gli arti della creatura si trasformano in tentacoli, il suo corpo si deforma, intrappolato in un ciclo grottesco di fame insaziabile. Il paesaggio sonoro, denso di respiri, grida animali e ronzii meccanici, immerge lo spettatore in un lamento planetario. Originariamente concepita come risposta alla devastazione ecologica e sociale, l’opera si trasforma in una meditazione su ciò che resta quando il desiderio prende il sopravvento sulla conservazione. Il collasso della creatura diventa una metafora del rifiuto collettivo; dell’ostinazione a non cambiare le proprie abitudini fino a quando non è troppo tardi per farlo. Il video diventa un appello a riconoscere che i nostri ambienti naturali, culturali e urbani sono fragili e devono essere protetti.