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WATER WOMAN, HEADS IN A BASKET, NYOKA, MUSA


WATER WOMAN, HEADS IN A BASKET, NYOKA, MUSA

I quattro bronzi patinati scuri suggeriscono identità fluide e in continua evoluzione. Ispirati dalle tradizioni africane, evocano spiriti dell’acqua, esseri ancestrali e forze rigenerative. Nyoka, che in swahili significa “serpente”, si avvolge su sé stessa, la sua dimensione è indecifrabile, sospesa in uno stato tra la muta e il rinnovamento. Water Woman, una sirena nera, richiama le figure di Nguva e Mami Wata dell’Africa costiera, presenze di potere, fluidità e trasformazione.

Musa e Heads in a Basket riprendono il motivo del cesto, questa volta realizzato in bronzo massiccio e colmo d’acqua. La figura fetale in Musa, il cui nome in arabo e in swahili significa Mosè, suggerisce la nascita e incarna una condizione sospesa, né viva né inerte. In Heads in a Basket teste di bronzo inverosimilmente galleggiano, contraddicendo il peso materiale e le nostre aspettative. Insieme, le sculture esplorano contraddizioni: morbidezza nel metallo, immobilità nel movimento e il mito che prende forma nella materia. Nel ritmo ciclico del giardino, luogo che respira e si rigenera, non si ergono come monumenti, ma come esseri in trasformazione: forme aperte, attraversate da narrazioni fertili, da cui germogliano molteplici letture.




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