JANUS FLEURI
La scultura di Ermafrodito presenta una confluenza di caratteristiche sessuali maschili e femminili, simbolo degli attributi mitici di Ermes e Afrodite.
Questa antica figura sfida i tradizionali canoni di genere, incarnando una rappresentazione dei due sessi in modo integrato. Sollecita una riflessione sulla fluidità del genere e sull’intricata natura dell’identità invitando l’osservatore a considerare le ambivalenze che possono esistere all’interno di un’unica entità e mettendo in discussione le convenzioni sociali su genere e corpo umano.
L’opera Janus Fleuri di Louise Bourgeois offre invece una meditazione moderna sulla dualità attraverso la lente dell’introspezione personale e psicologica.
Questa scultura in bronzo del 1968 e descritta dalla stessa artista come un autoritratto, presenta due falli giunti tra loro che puntano in direzioni opposte; è ispirata alla divinità romana di Giano, che con il suo sguardo simultaneamente rivolto al passato e al futuro rappresenta le dualità temporali e psicologiche.
La linea centrale, dove le due forme si incontrano, richiama sottilmente i genitali femminili, sottolineando così l’intercambiabilità e la simmetria dell’anatomia umana. La scultura, sospesa, oscilla e ruota, e sfida la staticità della scultura tradizionale evidenziando i confini fluidi dell’identità e dell’esistenza.