Apollo e Dafne
Al centro del dipinto campeggia Apollo nell’atto di suonare la rinascimentale lira da braccio, secondo un’iconografia assai frequente in quanto dio della poesia e
della musica ma inconsueta nella rappresentazione del celebre racconto tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. La piccola figura di Dafne, fuggente mentre si va
tramutando in alloro, appare in secondo piano, delineata con poche pennellate capaci di rendere con estrema poeticità lo struggente dramma narrato dal
mito, così come il volto e il gesto appassionato di Apollo emergenti dall’ombra. La figura possente del dio evoca richiami alla scultura antica, come il Torso del Belvedere, e al Parnaso di Raffaello.