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CONCERTO DE I BORGHESE E LA MUSICA: HAENDEL A ROMA


CONCERTO DE I BORGHESE E LA MUSICA: HAENDEL A ROMA

Lunedì 5 maggio 2025 la Galleria Borghese propone un’apertura straordinaria del museo alle 19.30 e, alle 20.30, nella Sala degli Imperatori, sarà possibile assistere al concerto con esecuzione dal vivo Haendel a Roma. Concerto grosso op. 6 n. 9, Concerto in si bemolle per arpa e orchestra, Dixìt Dominus per soli, coro, archi e basso continuo.

Il progetto I Borghese e la Musica, voluto dalla direttrice della Galleria Borghese, Prof.ssa Francesca Cappelletti, e dalla Dott.ssa Geraldine Leardi, per indagare sulle committenze della famiglia Borghese e sulle loro relazioni con i musicisti dei secoli XVII e XVIII, giunge alla sua conclusione con il concerto finale dedicato al giovane Haendel e ad una sua importante composizione, il Dixìt Dominus per soli, coro, archi e basso continuo.

Il Dixit, scritto a Roma nel 1707, lungi dall’essere una prova di gioventù, rivela una straordinaria potenza e perizia compositiva: strutturato in 9 sezioni, è pervaso da un’energia formidabile e dall’uso sapiente di una teatralità drammatica solo superficialmente celata dal carattere sacro del componimento. L’organico – composto da coro a cinque voci (con due soprani), orchestra d’archi (con due parti reali di viola) e basso continuo – è sottoposto a prove di agilità, precisione, declamazione vigorosa e grande espressività nei passaggi lirici.

Il Concerto propone altre due opere che ben si accostano alle ricerche e ai concerti presentati in Galleria in questi anni: il Concerto grosso op. 6 n. 9 e il Concerto in si bemolle per arpa e orchestra.

Il modello di riferimento per quanto riguarda la forma del Concerto grosso è infatti quello corelliano che Haendel ebbe modo di conoscere durante la sua permanenza a Roma fra il 1706 e il 1709 (fu Corelli infatti a dirigere le esecuzioni degli Oratori Il trionfo del tempo e del disinganno e La Resurrezione). Secondo la tradizione biografica il suo comportamento con il cinquantenne maestro romano sarebbe stato presuntuoso ma sarà poi con l’atteggiamento del discepolo che si accosterà alle sue opere. L’op. 6 fu infatti edita a Londra nel 1740 da Walsh con la sottoscrizione di influenti mecenati, sistema questo molto in voga nel secolo, ma a cui Haendel ricorse raramente. Il titolo originario era «Twelve grand concertos in seven parts for four violins, a tenor violin, a violoncello, with a through bass for the harpsicord». Il concerto grosso consiste in un dialogo fra un gruppo di elementi solisti («Concertino» o «Soli») e l’insieme degli strumenti («Ripieno» o «Tutti») ai quali si aggiunge il clavicembalo.

Il concerto in si bemolle per arpa e orchestra, op. 4 n. 6 fu pubblicato nel 1738 come ultimo di un gruppo di sei concerti destinati “per arpicordo oppure organo”. Non è dubbio però che originariamente esso fu concepito per l’arpa. Lo dimostra il manoscritto conservato alla King’s Library del British Museum e intitolato, appunto, “Concerto per la harpa”. Si sa del resto che la composizione di questo Concerto risale allo stesso periodo in cui fu scritto l’oratorio La festa di Alessandro, che ebbe la sua prima esecuzione al teatro Covent Garden di Londra il 19 febbraio 1736. Il Concerto per arpa, scritto appositamente per la giovane arpista Powel, veniva eseguito durante l’intervallo dell’oratorio.

Direzione artistica del M° Riccardo Martinini.

Per acquistare i biglietti visita questa pagina.

Disponibilità limitata.




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