FAVOLE E ISTORIE
La Galeria, maestosa raccolta di 624 componimenti dedicati da Marino a opere d’arte, si apre con due sezioni, idealmente complementari, ma opposte negli ideali e nei toni, che riprendono i filoni più importanti della pittura narrativa cinque e seicentesca: da un lato Marino raccoglie le Favole, costruite sul patrimonio mitologico ovidiano, dall’altro compone le Istorie, sulla base di episodi ispirati alle Sacre scritture e alle vite dei santi. Si tratta di due sezioni con origini diverse: le Favole sono spesso collegate alla collezione di disegni che il poeta aveva accumulato negli anni, raccolta di cui i fogli qui esposti sono esempi eloquenti. Le Istorie rappresentano piuttosto un’evocazione letteraria delle opere che Marino aveva osservato nelle grandi collezioni d’arte visitate nel corso della sua carriera itinerante, quasi un elenco dei capolavori che lo avevano maggiormente impressionato per lo stile, ma anche per la resa del soggetto. Nella prima sezione della Galeria entrambi i filoni che alimentano la fantasia mariniana, il sacro e il profano, accolgono il lettore nel museo immaginario ricreato dai versi, evocando anche l’eccitazione suscitata dall’incontro con l’opera d’arte nel registrare reazioni di sorpresa, talora confusione, o anche piacere misto a disagio. È poesia che rinuncia di proposito allo sviluppo narrativo per restituire l’attimo, e approssimarsi così all’istantaneità comunicativa del mezzo visivo.