FIRST WEEPING HEAD, SECOND WEEPING HEAD
I busti sospesi, First Weeping Head e Second Weeping Head, non sono ritratti tradizionali ma esseri ibridi: occhi vuoti, bocca aperta, superfici incise con segni che sembrano ferite, radici o cicatrici rituali. Espongono le loro parti interne, rifiutando l’ideale di forma finita e di immagine levigata. Perle sono incorporate nei loro volumi—non come decorazione ma come lacrime o depositi di memoria, registri di sentimento. Le emozioni non sono drammatizzate ma interiorizzate, e trasmesse attraverso la materia stessa. In contrasto con la volta sopra di essi, che codifica la bellezza con la simmetria e con il mito, queste opere provengono da un’altra tradizione, nella quale l’identità è mobile, l’emozione si fa materia e il corpo è frammentato piuttosto che idealizzato. Fluttuano in uno stato sospeso—né completamente fisse né completamente trasparenti ma porose. Non commemorano: suggeriscono una soglia, un luogo in cui il corpo si fa paesaggio e il lutto diventa un silenzioso atto di trasformazione.