La sala in origine era nota come Stanza del Sonno, perché ospitava un letto a baldacchino e l’Allegoria del Sonno, in marmo nero antico di Alessandro Algardi (1595-1654), attualmente in sala XV. Come la precedente, fu decorata da un pittore di formazione nordica, il tirolese Christoph Unterberger (1732-1798), giunto a Roma da Vienna e accolto nel 1772 tra gli accademici di San Luca.
Il ciclo della volta è incentrato sulla figura di Ercole, emblema vittorioso di Marcantonio Borghese, committente dell’opera. Realizzato nel 1784, è costituito da cinque dipinti con episodi legati alle celebri fatiche dell’eroe: l’Apoteosi di Ercole; Ercole che riceve dalle Naiadi il corno di Acheloo; Nesso e Deianira; Ercole e Lica; la Morte di Ercole. Le tele sono inquadrate da importanti cornici fogliate, mentre agli angoli si aprono sfondati prospettici. La sala ospita dipinti del Cinquecento di area centro-settentrionale, delle scuole di Firenze, Parma, Bologna, Brescia e Genova.
A un allievo di Andrea del Sarto, il Brescianino (attivo tra il 1506 e il 1525), si deve la Venere con due amorini, posta già nel Seicento a confronto l’altra di Lucas Cranach (1472-1553).
Come pendant furono concepiti la Caccia al cervo di Niccolò dell’Abate (1509 ca.-1571), di gusto cortese e narrativo, e il Corteo magico attribuito a Girolamo da Carpi (1501-1556), dalle evidenti suggestioni del mondo di Bosch. Sopra il caminetto in porfido, è uno dei capolavori della collezione, la Danae del Correggio (1489-1534), eseguita nel 1530 e acquistato dal principe Camillo nel 1827 a Parigi.
La scultura al centro, raffigurante una Zingarella in marmo bigio, marmo bianco e inserti in bronzo dorato, è opera dell’artista lorenese Nicolas Cordier (1567-1612).