INTRODUZIONE
Ho subito amato Roma […] per Villa Borghese, ci ho passato il pomeriggio, sia nei giardini che all’interno. È stato meraviglioso. Un sogno, 6 Bernini. Louise Bourgeois, lettera da Roma, 8 Novembre 1967 Louise Bourgeois (Parigi 1911 – New York 2010), prima donna contemporanea a esporre nella Galleria Borghese, è riconosciuta come una delle artiste più influenti del secolo scorso. Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria è la sua prima monografica a Roma ed esplora il suo
fondamentale contributo alla scultura mettendo i suoi lavori in relazione con la Galleria Borghese.
Bourgeois iniziò a lavorare in Italia nel 1967, approntando uno studio nella cittadina toscana di Pietrasanta. Quel primo soggiorno segnò una svolta significativa nella sua carriera, ispirandola a plasmare nuove forme e ad abbracciare il marmo come mezzo creativo. In seguito l’artista tornò più volte nel Belpaese, restandovi per lunghi periodi, realizzando alcune delle sue opere più innovative e iconiche. Le sculture esposte in specifiche sale della Galleria Borghese, si datano a partire dal suo cruciale viaggio italiano.
A vent’anni Bourgeois aveva studiato storia dell’arte all’École du Louvre, a Parigi, dove aveva lavorato anche come guida. Il suo interesse per l’arte antica – e in particolare per la collezione di Scipione Borghese, che dal 1808 era esposta al Louvre – trova corrispondenza nelle opere selezionate per la mostra.
La mostra esplora i temi della metamorfosi, della memoria, degli stati emotivi e psicologici, connettendo il passato al presente per mezzo di accostamenti fra opere antiche e contemporanee. Le sculture di Bourgeois innescano un dialogo vibrante con l’arte classica e barocca reinterpretando forme e narrazioni tradizionali in una prospettiva moderna, con speciale concentrazione sui temi dell’identità, del genere e sulla memoria
individuale e collettiva.