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POEMS BY MY GREAT GRANDMOTHER I


POEMS BY MY GREAT GRANDMOTHER I

Con Poems by my Great Grandmother I Mutu trasforma un oggetto quotidiano—la sufuria dell’Africa orientale—in un “corpo” vibrante di memoria. La pentola di alluminio, incisa con linee circolari, diventa uno spazio di iscrizione dove convergono gesti di scrittura, cucina e condivisione del cibo. La mano dell’artista lascia una traccia sia visiva che sonora: il movimento dello strumento genera una leggera vibrazione, un suono che rimane all’interno del recipiente. La sufuria, oggetto d’uso quotidiano di origine indiana, prodotto in serie e diffuso capillarmente, racconta di scambi culturali e di dislocazioni, avendo progressivamente sostituito la ceramica vernacolare in tutta l’Africa orientale. Qui essa custodisce storie immaginate: un poema mai ascoltato di una nonna mai incontrata. L’opera crea un legame personale costruito attraverso l’immaginazione ma ancorato a un legame di parentela indissolubile. Cucinare e mangiare insieme sono rituali fondamentali in molte culture, atti collettivi e intimi di trasmissione. Il poema viene registrato per mezzo di un’iscrizione astratta, quindi l’opera mantiene la presenza senza rivelare veramente il proprio contenuto, come un sussurro di memoria tramandato di mano in mano. L’atto di incidere diventa un modo per onorare ciò che non può essere pienamente recuperato ma che deve comunque essere custodito e trasmesso.




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