Sala Apollo e Dafne
Nella Sala di Apollo e Dafne vengono rappresentati, attraverso dipinti e sculture, diversi episodi del mito narrato da Ovidio nelle Metamorfosi. Il nome di Dafne in greco antico rimanda proprio all’alloro, la pianta in cui la ninfa fu trasformata per sfuggire ad Apollo; il dio proclamò il vegetale sacro al suo culto e volle che diventasse il segno che, cingendo il capo dei vincitori, avrebbe manifestato la loro gloria. Considerata una pianta nobile per eccellenza, era coltivata nei giardini imperiali e gli imperatori romani ne portavano foglie sul capo durante trionfi e cerimonie, come una preziosa corona.
Come nel mito di Dafne l’opera di Penone, che è natura a sua volta, si metamorfizza – una pianta sempreverde come l’alloro assume il significato di vita perpetua.
Dal respiro si inala il profumo dell’albero. L’azione del respiro che diventa scultura.
Il respiro è scultura.
È la scultura della pietra intrusiva,
della crescita di un ramo,
della fusione in bronzo.
Giuseppe Penone