THE SEATED I, THE SEATED IV

Le due monumentali sculture in bronzo accolgono il pubblico all’ingresso del museo, reinventando il concetto di soglia. Le loro forme richiamano gli ornamenti corporei delle donne di alto rango nelle società dell’Africa orientale—corpetti di perline, collane circolari, piattelli labiali — fusi con riferimenti alle cariatidi, una tipologia scultorea che spazia dall’antica Grecia all’Africa occidentale e centrale. Qui il riferimento non è funzionale ma simbolico: queste figure femminili non sostengono l’architettura. Nella visione dell’artista, appaiono liberate dal loro tradizionale ruolo di supporto e dalla posizione a loro assegnata. Con posture erette e fisionomie ibride, simili a creature aliene, si presentano come guardiane di un ordine ignoto. In uno spazio storicamente definito dalla statuaria, instaurano una nuova mitologia fondata sulla presenza vigile, la solitudine e la potenza speculativa. L’intento di Mutu è realizzare un intervento femminista rendendo le figure maestose e indipendenti. Non appartenenti a un tempo né a un luogo specifico, queste sculture si impongono come presenze resilienti e autonome, sfidando l’istituzione con nuove prospettive, invitando il pubblico a guardare verso nuove possibilità di interpretare il repertorio antico.